Esterno
Presenta una base quadrata di 80 m. di lato con soprastante terrazza a cui si accede mediante due scalinate frontali, sul cui parapetto sono apposte frecce che indicano le cime e le località che furono teatro delle più sanguinose battaglie. Un'altra scala permette di raggiungere la parte superiore del maestoso arco trionfale quadrifronte con al centro un'area votiva.
Interno
la parte inferiore, meglio definibile come “cripta”, è percorsa da corridoi perimetrali e assiali lungo i quali sono distribuiti i loculi con i resti dei Caduti. I corridoi convergono tutti in una cappella ottagonale con altare; lungo le pareti sono collocati i resti di dodici medaglie d'oro al Valore Militare.
Nel Sacrario sono custodite le salme di 33.086 caduti italiani (di cui 12.795 noti e sistemati in loculi individuali e 20.291 ignoti raccolti in tombe collettive); sono stati anche raccolti e tumulati i resti di 18.505 caduti austroungarici (dei quali 12.355 ignoti) provenienti anch'essi da cimiteri di guerra altopianesi.
Museo
Nei pressi dell’ingresso della Cripta-Ossario è stato allestito un museo in due settori dove sono esposti molti cimeli, raccolti sui campi di battaglia dell’altopiano, nonché documenti e fotografie dell’epoca che ci riportano una viva testimonianza degli aspri e sanguinosi combattimenti che vi si svolsero. Nel settore di sinistra sono illustrate le vicende belliche del settore montano, dall’Adige al Brenta, nei primi due anni 1915-1916 della guerra: dall’avanzata iniziale alla accanita difesa dei valorosi reparti che si sacrificarono sul Passo Buole, Pasubio, Novegno, Cengio, Zovette, Lemerle, Valbella, Meletta per bloccare, sull’ultimo diaframma montano, la grande offensiva austriaca nel maggio-giugno 1916. Nel settore di destra sono documentate le vicende del biennio 1917-1918 durante il quale la guerra condotta con molto accanimento da entrambi i contendenti si concluse con la disfatta dell’esercito austro-ungarico. In particolare sono ricordati i disperati combattimenti sul Pasubio, i grandiosi lavori di organizzazione logistica e di rafforzamento delle difficili posizioni montane e l’olocausto delle eroiche truppe alpine nella battaglia dell’Ortigara.